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  • 01 marzo

    NUOVA IMU, CHI DEVE PAGARE E CHI NO

    Dal 2020 Imu e Tasi sono state accorpate in una nuova imposta unica

    Dal 2020 le imposte sugli immobili IMU e TASI sono state accorpate nella nuova IMU. Il presupposto per l’applicazione dell’imposta è il possesso dell’immobile, ma come per la precedente IMU e la TASI, non è dovuta sulle abitazioni principali e relative pertinenze, tranne quelle censite nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9. Ovvero alloggi di tipo signorile, ville e castelli, palazzi di pregio artistico o storici.

     

    Per sapere a quale categoria catastale appartiene il proprio immobile, basta verificarlo sull’atto di compravendita o di donazione oppure sulla visura catastale che può essere richiesta all’Agenzia delle Entrate.

     

    Sugli immobili diversi dall’abitazione principale, la nuova Imu si paga a prescindere dalla categoria catastale. Quindi via libera al pagamento in caso di seconde e terze case, sia sfitte che concesse in locazione. 

     

    Una novità riguarda invece le scadenze: accanto alle due rate del 16 giugno e del 16 dicembre, bisognerà tenere a mente quella del 28 febbraio 2021, termine per pagare il conguaglio, dopo la proroga del termine di approvazione delle aliquote disposta in favore dei comuni. 

     

    Accanto alle esenzioni totali dal pagamento delle imposte, la Legge di Bilancio conferma per la nuova IMU le agevolazioni e riduzioni da applicare in sede di calcolo. Anche a partire dal 2020 è confermata la riduzione del 50% per la casa concessa in comodato d’uso gratuito tra genitori e figli. La stessa agevolazione si applica anche agli immobili inagibili ed inabitabili.

     

     

     

    Autore: Scriba Press
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