PROCEDURA DI SFRATTO, COME FUNZIONA

L'ordinanza di sfratto viene emessa dal Tribunale, su richiesta del locatore, in caso di morosità. Segue l'intervento poi dell'ufficiale giudiziario, il quale poi autorizzato dal giudice procede materialmente allo sfratto dell'inquilino, recandosi sul luogo dove questo abita e intimandogli di lasciale l'immobile. Quando l'inquilino non abbandona spontaneamente l'abitazione, il padrone di casa può presentare un ricorso al tribunale e ottenere un ordine di rilascio dell'immobile. L'ordine viene notificato al conduttore attraverso un ufficiale giudiziario del tribunale. Anche in questo caso il provvedimento del giudice potrebbe essere vano se il conduttore non ne vuol sapere di andare via. Tutte le volte che pur avendo ricevuto lo sfratto da parte del giudice, l'inquilino non riconsegna le chiavi dell'abitazione, al locatore non resta che avviare le azioni giudiziarie per ottenere la liberazione dei locali. Queste azioni iniziano prima con la notifica di un atto di precetto, con il quale viene intimato all'inquilino il rilascio dei locali entro il termine perentorio di dieci giorni e gli vengono addebitati ulteriori spese legali. Segue poi la consegna del preavviso di sloggio, ossia l'atto con il quale si avvisa che, nel giorno indicato, l'ufficiale giudiziario si recherà presso l'abitazione occupata per intimare al conduttore di andare via, facendosi coadiuvare dalla forza pubblica. A questa opzione si ricorre di solito solo in caso di un primo ( o anche di un secondo) accesso al locale senza esito positibo, incontrando la resistenza attiva o passiva dell'inquilino. L'intervento della forza pubblica serve per eliminare gli ostacoli che impediscono al proprietario di rientrare nel possesso della propria abitazione e dunque si deve limitare alle sole attività che sono a tal fine strettamente indispensabili. Spesso accade che l'esecuzione del rilascio dipende dalla disponibilità dell'ufficiale giudiziario che è spesso impegnato in diverse procedure di sfratto. Cosi al padrone di casa non resta che attendere con la consapevolezza che la data dello sfratto esecutivo potrebbe spostarsi molto più in là di quanto da lui sperato. Ecco perchè a volte è meglio trovare un accordo con l'inquilino. Quando nel giorno e nell'ora indicate nell'avviso, l'ufficiale giudiziario arriva si limita a bussare alla porta e a chiedere il rilascio delle chiavi della casa, da parte dell'inquilino, in forma simbolica. Chiavi che vengono contestualmente date al padrone di casa, anche se l'immobile è ancora provvisoriamente occupato con i mobili e gli arredi del conduttore. Con il formale ritorno del possesso al locato a cura dell'ufficiale giudiziario, la procedura esecutiva può ritenersi chiusa a tutti gli effetti.

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