Home > Elenco news > Simone Signorini: da macellaio ad agente
  • 03 luglio

    Simone Signorini: da macellaio ad agente immobiliare. Una storia incredibile

    "Mio padre, oltre che fare il macellaio, faceva il sensale. Ovvero metteva insieme le persone e faceva vendere le case. Iniziò tutto così..."

    "Mi chiamo Simone Signorini, faccio l'agente immobiliare da 28 anni. Vivo a Siena e dormo a Poggibonsi: vi sembrerà strana questa affermazione ma, nella realtà, oramai a Poggibonsi, paese mio natale, praticamente ci dormo e basta avendo l'ufficio su Siena. Partendo di mattina presto e rientrando in tarda serata".

    Inizia così il nostro incontro con Simone Signorini (Immobiliare Signorini, a Siena e Poggibonsi). Che come molti con chi lavora in questo settore è un mix fra idee, professionalità, storie, ricordi... .

    "Ho inziato a fare la nostra professione diverso tempo fa, praticamente da ragazzino - racconta - Mio padre aveva una macelleria (che ha tenuto per ben 56 anni) a Poggibonsi. Nei paesi, al tempo, le macellerie e le barberie erano le "botteghe delle chiacchiere". Specialmente la sera in tarda serata, amici conoscenti, clienti, si radunavano numerosi al negozio. Le notizie circolavano e così: mio padre, oltre che fare il macellaio, faceva il sensale. Ovvero metteva insieme le persone e faceva vendere le case. Ovviamente per quello che gli davano gli davano, non era certo in grando di pretendere".

    "Il fatto è che ne vendeva alla fine davvero tante - racconta ancora Simone - Per cui, prima di partire per il servizio di leva, presi il patentino (1990) rimanendo d'accordo con il babbo che mi avrebbe insegnato a fare il mestiere del mediatore immobiliare. Devo dire un'incognita enorme, data anche dalla mia timidezza che cozzava molto con il nostro mestiere. Alla fine quindi, rientrato dal servizio di leva, mi ritrovai a fare il macellaio e agente immobiliare".

    "Il babbo - prosegue Simone - mi insegnava a trattare con la gente, mi mandava e mi spiegava come stare al pubblico, cosa evidenziare e cosa non evidenziare insomma, un maestro eccellente. Avevo attaccato i bigliettini "Vendesi" alla macelleria, con una bacheca esterna fuori. Un periodo meraviglioso. Personaggi che si susseguivano e che diventavano ogni giorno un insegnamento ed una lezione di vita. Avevamo sprannominato l'agezia "Casa e Bistecca". Ogni provvigione che riscuotevo, davo in omaggio una bistecca. Veramente non scherzo...".

    "Tutto così fino a che - è un crescendo - da lì a due anni aprii l'ufficio. Che ho cresciuto prima con l'aiuto di Rossella, mitica segretaria che da poco ha mollato (dopo 23 anni); successivamente, dopo diversi anni, con mi a sorella Erika. Che tuttora fa il nostro lavoro seguendo un suo ufficio a Poggibonsi".

    "Per noi latini - riflette Simone - e sopratutto per noi italiani, la casa rappresenta molto: uno status sociale, i sacrifici di una vita, il nido della famiglia, il sogno da dove partire e ripartire. E molto altro ancora. Pertanto contriubire e far acquistare o far vendere una casa, vuol dire aver contribuito al ristoro emotivo e sociale dei miei clienti. E, sopratutto, vuol dire che sono stato bravo ed ho saputo lavorare per loro".

    Da qui, secondo Simone, "le migliori qualità per un agente immobiliare passano dall'onestà, che poi alla fine è la qualità che determina la professionalità dell'individuo. Bisogna essere scaltri e cercare di non farsi coinvolgere troppo emotivamente, visto che oggi, le persone che incontriamo e con le quali abbiamo a che fare, sono diventate più che clienti... "pazienti" direi. L'attenzione ed il saper ascolatare credo che siano le virtù che completano, assieme all'onestà, un buon agente immobiliare".

    Chiediamo a Simone un cliente che gli è rimasto impresso; una casa rimasta nel cuore. La mente va all'indietro, e il ricordo non è quello di una vendita: "Le cose che più mi sono rimaste nel ricordo e nell'anima sono quelle legate all'inizio dell'attività. Per una decina di anni ho avuto uffici a Poggibonsi, Empoli e Certaldo. Una sera arrivando ad Empoli, trovai un soggetto "secco" rifinito con una moltitudine di borse della coop. Si spacciava, e forse era, il nipote del defunto Papa Montini".

    Una storia incredibile: "Un personaggio da comica davvero. Da allora mi ha perseguitato per mesi: tefonando, passando. ..alla ricerca del "signor Signorini", al quale si era rivolto perchè la sua mamma faceva cognome Signorini...".

    Oggi l'agenzia di Simone segue un po' tutto il mercato che ruota attorno al pianeta casa: "Ci siamo specializzati molto sul nuovo, che mi appassiona, e in operazioni immobiliari in genere. Anche se naturalemente, il tessuto imprenditoriale dalle mie parti si è notevolmente assottigliato. Il nostro ufficio inoltre ospita tre architetti di interni, che si mettono a disposizione gratuitamente dei nostri clienti: e con l'ausilio di manovalanze di livello e quanto altro, offriamo un servizio chiavi in mano che possa andare dalla ristrutturazione, mobili e quanto altro. Insomma, diamo la sicurezza a chi compra che possa essere seguito durante e nel post vendita, fino al... profumo spruzzato in casa".

    Quale, infine, il valore aggiunto che Rete Toscana Casa dà all'attività? "Sono entrato a far parte di RTC da poco tempo, e anzi ringrazio i colleghi che mi hanno accolto senza indugio. Credo nel cooperativismo se fatto con lo spirito giusto; che è senza ombra di dubbio lo spirito di RTC. Perché ormai, nella globalizzazione, lo scambio diventa fondamentale per rincorrere ed agguantare gli obiettivi comuni. Anche per noi agenti immobiliari".

    Autore: Rete Toscana Casa
    Indietro